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Nella comunicazione del brand non dobbiamo mai sottostimare il problema dell’ignoranza pluralistica.

Immaginiamo di trovarsi in una convention e avere sul palco un relatore autorevole in una specifica materia. Inizia parlando con frasi che poca attinenza hanno con il tema del suo intervento. La maggior parte dei presenti ascolta e sembra prestare attenzione a ciò che il relatore dice, ma nessuno di loro alza la mano per chiedere di cosa diavolo sta parlando. Il relatore conclude il suo intervento e tra gli applausi esce dal palco.

Il problema dell’ignoranza pluralistica

Scene come questa, in cui non abbiamo idea di cosa diavolo stia succedendo, ma fingiamo di capire solo perché la persona che parla è una figura autorevole si chiama ignoranza pluralistica. Ne parla Rutger Bregman nel suo libro “Humankind”.

L’ignoranza pluralistica è una costante nel mondo degli affari, che è presente ogni giorno e in ogni momento della giornata.

Quante volte, sarà capitato a tutti noi di vedere arrivare un nuovo leader sul lavoro che comincia a parlare in gergo sulla “creazione di un nuovo ecosistema dinamico in cui possiamo sfruttare le sinergie per accelerare i processi del flusso di lavoro e creare una struttura più unificata”. Tutto il team apprezza e annuisce come se avesse compreso appieno il tema. Il leader dal canto suo è certo di aver ben impressionato il suo pubblico. Nel frattempo ogni membro del team, nel suo intimo, è spaesato non avendo realmente compreso cosa dovrà fare e quali azioni dovrà compiere nel suo lavoro.

Immaginiamo poi se il leader si appropria di quel linguaggio indecifrabile per metterlo nel sito web, contaminando così il linguaggio commerciale.

L’ignoranza pluralistica considerata la settima piaga del mondo aziendale e ci confonde incredibilmente. Elenchiamo le piaghe del mondo aziendale identificate dai maggiori esperti di managment:

  1. il divario salariale,
  2. la microgestione,
  3. le email del sabato,
  4. la carenza di personale,
  5. la formazione manageriale,
  6. gli spostamenti obbligatori in ufficio,
  7. l’ignoranza pluralistica.

L’ignoranza pluralistica oltre a confondere, sdogana e rafforza un comportamento pessimo: usa un gergo senza senso. Avvelena, con il suo gergo, il marketing le vendite e la comunicazione interna. Le descrizioni dei prodotti piene di gergo allontanano le persone, che cominciano ad interrogarsi sui reali benefici del prodotto.

Al contrario le descrizioni colloquiali hanno fatto desiderare alle persone di avere maggiori informazioni sul prodotto.  

Come reagire all’ignoranza pluralistica

La soluzione narrativa

La prima soluzione è raccontare storie.

Gli umani sono programmati per le storie. Le storie sono il modo in cui abbiamo trasmesso informazioni e lezioni importanti per decine di migliaia di anni. Sono ciò che ci ha permesso di unirci e imparare gli uni dagli altri. I Neanderthal erano in realtà molto più forti degli umani e avevano cervelli più grandi, ma il motivo per cui siamo diventati la specie umana dominante è perché avevamo un incredibile superpotere narrativo.

Le storie coinvolgono la parte del cervello responsabile della codifica della memoria a lungo termine e del processo decisionale. Sono loro che ci uniscono gli uni agli altri. Ci convincono a comprare qualcosa. Ci fanno sentire parte di una squadra.

È quasi impossibile parlare in gergo incomprensibile quando racconti una buona storia. 

Quindi la prossima volta che ti presenti a una nuova squadra, non cercare di impressionarla con il gergo. Invece, racconta una storia su di te che illumini i tuoi valori e ciò che speri di ottenere insieme.

La prossima volta che proponi un prodotto o guidi il tuo team, non inondare il tuo potenziale cliente di parole d’ordine. 

Racconta una storia avvincente, del motivo per cui hai creato un prodotto o come sei riuscito ad aiutare un cliente simile a superare le sue sfide.

Dai alle persone un motivo per: preoccuparsi, rimanere e voler acquistare.

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