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Qui giace l’uomo che scelse di non vivere un film, ma di essere solo una comparsa di un cortometraggio per vivere una vita facile.

Signore e signori, grazie per essere venuti oggi. Siamo qui per piangere il nostro amico, l’uomo che ha giocato sul sicuro con il solo obiettivo di semplificare le sue giorante e ha sempre inseguito il mito della vita facile.

Molti di voi lo conoscevano con il suo soprannome, Easy Does It. Easy per gli amici.

Easy ha avuto una vita facile, eccessivamente tranquilla. Non gli mai è successo niente di particolarmente interessante. Quando parlava di sé, coloro che lo ascoltavano gli prestavano una educata attenzione ma in nessuno suscitava curiosità o stupore, tanto che non riceveva domande dettate dalla curiosità né tantomeno suscitava gesti di ammirazione.

Non era mai elettrizzato, terrorizzato, esuberante o felicissimo. Evitava tutte quelle situazioni che avrebbero prodotto queste emozioni estreme, e sceglieva sempre la strada più battuta e la più semplice.

Nessuno avrebbe mai potuto accusare Easy di essere troppo zelante. Discuteva raramente e nessuno ricordava che avesse mai avuto un dibattito appassionato. Qualunque credenza intima avesse, la teneva stretta. “Dopotutto”, diceva, “ci sono due lati di ogni storia”, era un prodigo sostenitore del “bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto”, addossando tutte le colpa alle diverse prospettive.

Easy era prudente e cauto, risparmiava sempre i suoi centesimi e non spendeva mai troppo. Era un uomo di abitudini e costumi, uno che sapeva cosa gli piaceva e non aveva bisogno di provare cose nuove. 

La sua frase preferita era

Meglio prevenire che curare 

Che faceva da contraltare alla frase:

Don’t rock the boat

che aveva scopiazzato da chissà quale aneddoto, ma che amava far proprio con debita arpagonia anche intellettuale.

E, d’improvviso, un giorno…

… un disastro ha sconvolto l’esistenza di Easy, tutta dedita alla ricerca della facilità. 

Nel quartiere in cui ha vissuto per più di trent’anni, il servizio di ritiro della spazzatura passava ogni mercoledì, ma martedì sera stava guardando una nuova serie tv e si è dimenticato di buttare fuori la pattumiera. Per tutto il resto della settimana ha dovuto tenere la spazzatura in casa, un vero e proprio inconveniente.

Giurò che non avrebbe mai più lasciato che una simile dimenticanza, per lui vissuta come una catastrofe lo colpisse di nuovo. Da quel giorno in poi la spazzatura veniva sempre esposta all’ora giusta, scongiurando ulteriori disastri. Nel frattempo, Easy aveva rinunciato al binge-watching (maratone tv) attenendosi a guardare solo un episodio alla volta.

Non avrebbe saputo resistere ad un’altro shock deturpante la sua avara normalità.

E poi, alla fine …

… quando i giorni sulla terra di Easy sono giunti al termine, si è visto passare la vita davanti in un attimo. Sembra che tutti gli uomini nei loro ultimi respiri, vedano passarsi davanti la loro vita e i momenti più salienti come in un film.

In quel momento Easy capì che la sua esistenza non era stata un film bensì un un cortometraggio.

Data la brevità del film ha potuto rivedere solo pochi momenti salienti. C’era la brochure di un posto lontano che non aveva mai visitato; c’era la sua cotta adolescenziale, che andava al ballo con qualcun altro perché lui aveva avuto troppa paura per proporsi. C’è stata la volta in cui si è messo in fila sulle montagne russe, prima di ritirarsi all’ultimo minuto.

In quel momento si è soffermato a pensare e si è chiesto: “alla fine per quale ragione si era convinto di vivere una vita facile privandosi di vivere?

Per un attimo, seppur con grande fatica, pensò che forse sarebbe valso “correre qualche rischio in più”. Ma a nessuno è dato di sapere, vista la sua profonda solitudine, se la sua dipartita fosse accompagnata dal rimpianto di non aver vissuto piuttosto che dalla serenità di una vita condotta nel rispetto del dono che essa porta con se.

Comunque abbiamo molto da imparare da Easy. Seguendo il suo esempio, possiamo ripercorrere i passi di una vita facile, libera dal fardello dell’ambizione. Possiamo trascorrere le nostre giornate con prudenza e responsabilità, soddisfacendo perfettamente le aspettative degli altri.

L’unica vera eredità che Easy ha lasciato è un modello di vita che ognuno di noi può scegliere se vivere o meno, un modello traducibile nel cortometraggio: vita facile e nessun azzardo, nessun guadagno.

E noi che vita abbiamo deciso di vivere?

Dobbiamo solo decidere se essere un cortometraggio, o un intero film….

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