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La società in cui oggi viviamo è caratterizzata da continui e costanti scambi di informazioni, dalla condivisione di esperienze e dal consumo permanente.

Il mercato attuale si contraddistingue per la sua dimensione simbolica, molto più importante della realtà: secondo alcuni studi infatti, gli impulsi all’acquisto non partirebbero più dalla necessità di un oggetto come avveniva in passato, ma dal bisogno di acquistare un oggetto che è simbolo di qualcos’altro, di uno status sociale.

Per poter sopravvivere in una economia di questo tipo, le aziende quindi hanno un estremo bisogno di comunicare: ogni volta che in un’organizzazione si vuole comunicare qualcosa, si mette in atto un processo di scambio di informazioni e di influenzamento basato sulla narrazione di storie.

L’impresa vive, si sviluppa e si consolida all’interno delle storie che è riuscita a far nascere, creando così una sua identità, caratterizzata da segni distintivi che permettono il suo riconoscimento interno, ma soprattutto nei confronti del pubblico esterno.

Le strutture narrative che permettono di definire le storie di impresa sono:

  • i soggetti;
  • gli scopi;
  • i valori da trasmettere;
  • i comportamenti da suscitare nel pubblico di riferimento.

Quali sono gli scopi dei discorsi di impresa?

Convincere a comprare i propri prodotti e servizi facendo leva sulla razionalità e sulla logica;

sottolineare le componenti emozionali dei prodotti e dei servizi;

persuadere della bontà dei valori aziendale;

in definitiva quindi: coinvolgere nell’esperienza di consumo, trasformando il consumer in prosumer, ovvero in colui che partecipa al consumo degli oggetti/servizi.

continua

by Luisa Di Tolla

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