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InstagramAnche se il nuovo anno è appena cominciato Instagram conferma di essere il social da tenere d’occhio.

Instagram, il social network che si affida totalmente alla condivisione di fotografie e minivideo, risulta ancora essere quello con la crescita più alta negli ultimi mesi distanziando di molto tutti gli “avversari” anche i più accreditati come Facebook, Twitter e Pinterest.

Instagram, forte dello sviluppo del mobile e della proliferazione di smartphone e tablet, sta rendendo la sua app sempre più fruibile e interessante per gli utenti, che rispondono benissimo, con milioni di foto postate ogni giorno.

 

Per i più continua ad essere una  vetrina ove postare selfie, immagini di quotidianità o più semplicemente una place per adolescenti esibizionisti.Tale visione, per quanto vera, è limitante in confronto alle infinite potenzialità social offerte soprattutto in ottica di promozione aziendale.

In questo articolo introduttivo, e nei successivi che seguiranno,  è mio interesse produrre una piccola guida per un suo uso più consapevole, corredata da vere e proprie strategie di marketing applicabili ai diversi settori aziendali oltre a qualche piccolo suggerimento per migliorare in visibilità e qualità dei follower. Ancora vorrei precisare che non è mia intenzione spiegare il funzionamento della App bensì proporre qualche riflessione per un uso funzionale.

L’azienda che si avvicina ad Instagram deve porre almeno 4 punti fermi nella sua strategia social. Vediamo quali:

#1. Visibilità

“Se non sanno che ci siamo non ci cercheranno”

Per essere trovati non dobbiamo confidare nella fortuna o nello spirito esplorativo dei nostri potenziali follower. Dobbiamo far sapere loro che esistiamo con un nostro account. Cominciamo quindi con il comunicare la propria presenza su Instagram attraverso  tutti i canali social e non di cui disponiamo

L’azienda deve inoltre motivare presso il suo pubblico la sua scelta di sbarcare sul social. Ciò contribuirà a condividere e diffondere meglio il messaggio che l’ha portata  a sbarcare sul visual social.

#2 Ordine

Il piano editoriale, per quanto possa apparire superfluo, deve essere predisposto e articolato in ogni suo piccolo particolare. Spesso qualche social media strategy consiglia di non disperdere energie nel farlo, a differenza di quanto avviene per Facebook o Twitter. Personalmente dissento da tale impostazione in quanto Instagram interagendo con un utenza e una comunicazione diversa rispetto agli altri  merita un’attenzione particolare e diversa.

In ogmni momento deve essere chiaro quale informazione filtrare presso il pubblico: quando, cosa e quante immagini pubblicare.

Agli inizi si rischia l’inflazione di immagini pubblicando interi book, grande errore!

E’ sufficiente  cominciare postando una due foto al giorno, pur disponendo di un buon archivio fin da subito. E’ consigliabile non sommergere i follower di immagini superflue, altrimenti smetteranno di seguirci.

93831-instagram2-presets-for-lightroom-samples-tree-original-1358439909#3. Hashtag

Non Intendo adesso dilungarmi sull’argomento in quanto prossimamente uscirà una guida ragionata all’uso degli hashtag.

Voglio solo ricordare la necessità di fare un buon uso dello strumento “Tag” scegliendo in maniera attenta quelli che più di ogni altro possano definire il proprio marchio. Non usarne mai più di due o tre per volta, a meno che non siano necessari, altrimenti infastidiscono. Una buona opportunità è la possibilità di individuare un tag utilizzabile in tutte le proprie comunicazioni social e invitare i follower a fare altrettanto, con evidenti ripercussioni positive sulla propria social awareness.

#4 Pifferai e topolini

Mutuando l’immagine del pifferaio magico della fiaba con i topolini che lo seguono è indispensabile, soprattutto all’inizio, ricercare dei veri e propri opinion leader in grado di portarci dei follower.

Non limitiamo la nostra ricerca a vettori dotati di numerosissimi follower, ma cerchiamo di individuare vettori che hanno molti commenti e interazioni nelle loro immagini. I commenti indicizzano, sui motori, molto di più dei semplici like.

 

Abbiamo ancora molto da dire su Instagram, ma per questo rimandiamo ai prossimi articoli.

Però voglio concludere con una piccola curiosità: sembra che nonostante tutto tra i tanti filtri messi a disposizione dalla app il più usato sia in assoluto il Normal, seguito dal Crema, Earlybird, Hefe e Rise.
Ciò significa che le foto sono apprezzate senza ritocco alcuno e senza artefazione, già questo la dice lunga sul tipo di gradimento dell’utenza ai fini comunicativi.

Ma vorrei lasciarci su una domanda: Instagram e il business possono convivere?

 

by Federico Bigagli

 

 

 

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